Rapporto Annuale 2023

Lug 10, 2023 | Dalla Città

Il 2022 è stato l’anno in cui sono più che raddoppiate le migrazioni forzate, milioni di persone costrette a lasciare i propri paesi, le proprie case per scappare da guerre, da disuguaglianze, da privazione di diritti fondamentali e cambiamenti climatici. È stato l’anno in cui l’Unione Europea ha accolto più di quattro milioni di Ucraini, centosettantamila in Italia, in fuga da una guerra che pare non finire più. Con la guerra ed emigrazione Ucraina si pensava che gli stati Europei avessero compreso che le migrazioni sono un fenomeno globale e complesso che richiede coesione e progettazione. Invece si continua a percorrere due strade parallele senza possibilità di incontro, si continua a non considerare altre tragedie e altri migranti. Si continua a non guardare a quanto accade nel Mediterraneo, dove continuano a morire migliaia di persone. Nel 2022 sono morti 2.365 migranti e altri 1.508 risultano dispersi. Nei primi mesi del 2023 sono più di 700 gli esseri umani morti nelle nostre acque. Il Mediterraneo è diventato la più grande tomba a cielo aperto del mondo. Si continua a non guardare al passaggio di confine tra la Slovenia e l’Italia, a pochi chilometri da Trieste. La famigerata rotta Balcanica. Dal film Trieste è bella di notte: “Avevo 22 anni quando ho cominciato il viaggio, ora ne ho 31. Quando siamo partiti eravamo ragazzini, non avevamo neanche la barba, ha iniziato a spuntarci durante il viaggio.” Il viaggio viene chiamato the game, il passaggio del confine tra Slovenia e Italia. Vengono dall’Afghanistan, dal Pakistan, dall’ Iraq, lunghi tragitti a piedi, giorni di marcia, mezzi di fortuna. Fino al sogno italiano, che si infrange in mezzo a selve inospitali, rastrellamenti, percosse al confine, spoliazione dell’identità, negazione di fatto della richiesta d’asilo. Mentre l’Europa perde di vista ancora una volta i propri valori fondanti, in Italia si continua a parlare di emergenza per poco più di centomila persone, di cui tredicimila minori non accompagnati, arrivati via mare. Con l’aumento degli sbarchi i media sono tornati a parlare di saturazione del sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati in Italia. Stabilire la realtà dei fatti è però ben più complesso di quanto appare. La mancanza di programmazione è l’elemento caratterizzante del sistema di accoglienza. Se è evidente che la programmazione rimane esposta a fatti imprevedibili, va però abbandonata l’idea che programmare sia impossibile. Il Ministero dell’Interno, disponendo di tutti i dati necessari, dovrebbe predisporre annualmente un piano nazionale per l’accoglienza, che sulla base delle previsioni di arrivo, salvo emergenze, indica il fabbisogno dei posti. Nulla di tutto ciò avviene. Tra il 2018 e il 2022 il sistema di accoglienza è andato progressivamente diminuendo invece di aumentare, passando, dati Ministero dell’interno, dai 165 mila del 2018 ai 104 mila di Dicembre 2022 tra SAI e CAS.
Il sistema accoglienza ha subito una costante opera di demolizione sia in quantità che in qualità. Invece di programmare si preferisce mantenere il sistema di accoglienza in una condizione di perenne emergenza che produce immensi danni al
diritto d’asilo e al Paese. Le disfunzioni del sistema accoglienza si sono registrate anche a Vicenza. A partire da marzo 2022 abbiamo avuto un importante aumento di profughi in arrivo dall’Ucraina, in particolare donne e bambini. Come Centro Astalli siamo passati da una media di 40 ospiti di gennaio a più di 80 nel corso dell’anno. Ci siamo trovati a dover dare risposte in tempi rapidi, senza un minimo di programmazione, la Prefettura ci ha “invitato” ad andare oltre il bando. Sul piano organizzativo la cosa non è stata semplice. La ricerca di locazioni, supportare l’iter burocratico, accompagnare gli ospiti non è stato semplice. Ci siamo riusciti attraverso il costante impegno degli operatori e dei volontari, di una solidarietà, nei confronti dei profughi Ucraini, che non si era vista prima. Un importante aiuto ci è stato dato dalle parrocchie di Albettone, Castegnero, Monticello/Vigardolo e dei Carmini di Vicenza mettendoci a disposizione le canoniche non utilizzate, nonché una abitazione di proprietà del Comune di Barbarano-Mossano. Il nostro compito è quello di farla diventare una solidarietà per tutti. Il nostro compito sarà accompagnare, servire e difendere chi è alla ricerca di una vita migliore indipendentemente dal colore della pelle o dai luoghi provenienza.

Ringrazio i volontari, gli operatori per l’enorme lavoro fatto nel 2022, il direttivo e tutti quelli che ci hanno dato una mano a continuare la nostra missione.

Giovanni Tagliaro
Presidente Ass. Centro Astalli Vicenza

 

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